Master Settore Giovanile 2023

Master Settore Giovanile 2023

Per la quinta volta un master de Il Nuovo Calcio si è svolto nella suggestiva e prestigiosa cornice di Coverciano. Un gradito ritorno “in presenza” sui campi del Settore Tecnico e al Museo del Calcio che ha visto radunarsi un centinaio di tecnici provenienti da tutta Italia nel primo fine settimana di luglio. Chi per la prima volta, chi invece ha già vissuto qualche edizione, tutti insieme con l’obiettivo di “Conoscere per allenare le nuove generazioni”. Questo il titolo del Master INC rivolto agli allenatori del Settore Giovanile. Un’occasione utile per confrontarsi e “rubare” qualche segreto dagli importanti relatori di questa edizione.

Primo giorno

Dopo l’introduzione e apertura dei lavori a cura del direttore Ferretto Ferretti, la parola è passata al padrone di casa Matteo Marani. Marani, che da qualche mese è presidente della LegaPro, è anche il presidente della Fondazione Museo del Calcio, l’edificio che ha ospitato fisicamente le lezioni in aula. Il suo intervento si è concentrato sull’importanza della comunicazione nel mondo calcio contemporaneo. I numerosi e inarrestabili cambiamenti hanno modificato drasticamente la fruizione e il dibattito attorno a questo. Sia per quanto riguarda l’esperienza dell’allenatore, di qualsiasi livello, sia per lo spettatore.

La relazione di Antonio Nocerino (nell’ultima stagione alla Primavera del Potenza) si è concentrata sul ruolo del moderno centrocampista. Un giocatore che non è più sottoposto alla rigida distinzione di compiti come in passato ma che deve essere abile a districarsi in più situazioni. Ecco allora che conta l’allenamento individuale per trasmettere ai giovani le proprie idee, per poi sperimentarle nei situazionali arrivando fino alla partita.

Andrea Biffi (allenatore U7-8 Monza) ha spiegato l’utilità dei duelli collaborativi nell’attività di base per sollecitare collaborazione e tecnica in un’unica soluzione, senza tralasciare la creatività. In questo caso alla teoria è seguita la pratica sul campo dove la squadra dei piccoli ed efficaci funamboli di Andrea si è cimentata sotto la guida del loro mister nelle esercitazioni precedentemente analizzate in aula.

Sfoglia alcuni scatti dell’evento.

L’ultimo intervento della giornata è stato quello di Matteo De Biaggio (collaboratore tecnico della Prima Squadra dell’Udinese, ma con 10 anni di esperienza nel settore giovanile del club friulano) che ha riguardato l’importanza dei comportamenti individuali. Nella sua relazione ha mostrato come i comportamenti di tattica individuale siano fondamentali per la riuscita del gioco di squadra e quindi da curare con grande attenzione. Ogni singolo elemento agisce in un contesto collettivo ma è essenziale che sappia come muoversi individualmente.

Secondo giorno

La giornata di domenica si è aperta con l’intervento di Alessandro Zauli (area tecnica della rivista) che si è occupato dell’equilibrio tra tecnica e tattica individuale nell’attività di base, proponendo interessanti spunti di riflessione.

La relazione di Tiziano Polenghi (allenatore U17 Inter) si è focalizzata sul ruolo del difensore. In particolar modo sul difficile equilibrio tra l’individuo e il reparto, tra la marcatura e l’impostazione.

Tugberk Tanrivermis (allenatore U18 Roma) ha illustrato le caratteristiche del suo modello di gioco ideale e in particolare come passare dall’individuo al collettivo. La sua non è stata una dimostrazione solo teorica ma è stata seguita da una parte pratica sul campo che ha coinvolto i ragazzi dell’Africo.

Master
La pausa pranzo al Centro Tecnico Federale di Coverciano.

Dopo la pausa pranzo la parola è passata a Giovanni Bosi (allenatore U16 e poi Primavera Atalanta). Bosi ha spostato l’attenzione sulla fase di finalizzazione del giovane calciatore proponendo poi sul campo interessanti soluzioni per stimolare questo aspetto.

L’ultimo intervento è stato quello di Simone Bombardieri (responsabile tecnico del vivaio dell’Empoli). Bombardieri si è concentrato su come allenare il recupero palla con i più piccoli dimostrando poi nella pratica come fare.

Per chi volesse approfondire le tematiche trattate nei prossimi numeri de Il Nuovo Calcio (agosto e settembre) saranno presenti degli articoli più dettagliati che ripercorreranno i punti chiave degli interventi.

Foto: Francesca Grana.

Articoli correlati

Tutto sulla marcatura

Una capacità, talvolta trascurata nel settore giovanile, che va assolutamente allenata. Le proposte pratiche, il duello e il marcamento di un calciatore senza palla. È ormai ben chiaro che le abilità tecniche non siano l’unica componente che determina la prestazione del calciatore. Al fianco di calciatori come Neymar, Coutinho, Messi e Ronaldo, per citare alcuni […]

La visione globale

Il lavoro secondo princìpi di gioco nel settore giovanile: la sua importanza e come agire al meglio per insegnare ai propri giocatori a osservare il contesto di gioco prima di ricevere palla. Programmare l’attività da svolgere con la propria squadra è una condizione necessaria (ma non sufficiente) per offrire ai propri giocatori una valida e […]

Allenate la percezione

Perché è importante andare oltre al “giocatore pensante”. La percezione delle informazioni, la lettura corretta di queste e l’attuazione di comportamenti efficaci e funzionali al contesto di gioco Sovente l’obiettivo dichiarato da numerosi allenatori e responsabili di settore giovanile è quello di formare “giocatori pensanti”. Se ogni calciatore, però, durante una partita dovesse pensare all’azione […]

Il gioco è il miglior maestro

Perché insegnare i princìpi di gioco in luogo di schemi ripetitivi coi giovani. L’importanza di saper scegliere. Mi è capitato recentemente di ascoltare un noto allenatore affermare che i ragazzi fino a 16 anni non devono fare tattica, ma soltanto tecnica; un altro sosteneva che alcuni mister di settore giovanile dovrebbero essere allontanati dal campo […]