La distinzione tra focus interno ed esterno e la variabilità degli obiettivi sono due modalità utili per migliorare le abilità dei giovani calciatori.
Nei precedenti articoli, pubblicati su questa rivista nei mesi di aprile e giugno, abbiamo sostenuto la necessità di proporre giochi calcio-specifici per le categorie dell’attività di base (Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti). Abbiamo sottolineando soprattutto l’importanza del gioco (Playing Form, secondo la definizione di Ford, Yates e Williams, 2010), fondamentale perché riproduce molte delle caratteristiche della partita (ad esempio, la presenza di squadre, di avversari, di situazioni impreviste…). Tutto ciò concorre a sviluppare quelle abilità percettivo-cognitive che sono fondamentali nelle situazioni di gara di alto livello, che mirano a stimolare l’intelligenza del gioco stesso (Game Intelligence). Infatti, maggiore sarà lo sviluppo di tali abilità, superiore sarà il coinvolgimento del giocatore in prestazione di alto livello (Roca, Williams e Ford, 2012). L’altro punto che abbiamo considerato, supportati dalla recente letteratura internazionale, è quello relativo alla autonomia del giovane calciatore: lasciare un adeguato grado di autonomia e autogestione favorisce l’apprendimento in diversi ambiti, tra cui quello motorio, non solo negli adulti, ma anche nei bambini e negli anziani.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di luglio in edicola o in abbonamento http://www.storesportivi.it/articoli/37/il_nuovo_calcio.html