Perché e in che modo allenare i propri giocatori a provare una veloce pressione individuale e collettiva appena si perde palla.
Quanto ci piaceva e affascinava il Barcellona di Guardiola, che riusciva a effettuare un pressing rapido e tempestivo tutte le volte che perdeva la palla; e soprattutto era capace di questo negli ultimi trenta metri con gli attaccanti e i due interni di centrocampo. Una scelta che in precedenza avevamo visto applicare pochissime volte, sia nei campionati europei sia in quelli sudamericani. A dire il vero, ho avuto un allenatore, Corrado Orrico, che già nell’allora serie C1 alla fine degli anni ‘80, chiedeva ai propri giocatori (attaccanti in primis) di andare a caccia della sfera fino a un massimo di tre cambi di direzione (lui le chiamava “sterzate”), cosa che permetteva spesso alla squadra di non perdere campo e costringeva gli avversari a calciare lungo. Questo agevolava, di fatto, il lavoro di riconquista da parte dei difensori o dei centrocampisti.
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