L’Inter contro il Frosinone scopre una vocazione sconosciuta nelle prime dodici giornate, segna quattro gol e diverte, soprattutto nel secondo tempo. Centrocampo con due incontristi, due esterni offensivi, più Jovetic e Icardi. Queste le scelte di Mancini, che ad ogni gara cambia formazione.
Inter prima con 30 punti, due più di Napoli e Fiorentina. A proposito di Fiorentina: la squadra di Paulo Sousa ha fallito la prova di maturità: straordinaria a Genova contro la Samp, la Viola in testa alla classifica, in casa contro l’Empoli da centrare aveva un solo risultato: la vittoria, perché gli scudetti passano proprio da qui. Dalle partite interne da vincere, non da pareggiare, addirittura in rimonta con il fiatone. Straordinario ancora una volta Nicola Kalinic, doppietta che ha reso meno amaro il pomeriggio del “Franchi”. Il Napoli, invece, ha vinto la sesta delle ultime sette, ha giocato ancora una volta da grande squadra e con personalità. Il Verona, visto il momento, ha cercato soprattutto di difendendersi, ma non è bastato intasare l’area di rigore per bloccare Insigne e Higuain.
Della partita di pallanuoto tra Bologna e Roma c’è poco da dire, anche se la squadra di Garcia si sarebbe risparmiata volentieri tanta fatica in vista della partita di martedì con il Barcellona, che sabato ha segnato 4 gol al Real Madrid. Come quattro sono i gol subiti in casa dal Manchester City, prossimo avversario della Juve, sconfitto nettamente dal Liverpool di Jurgen Klopp.
Rimarrebbe da commentare Juventus-Milan, con la Juve apparentemente statica, lenta e priva di idee e il Milan bravo nel chiudersi, ma inesistente al momento di attaccare. Che le grandi sfide, soprattutto in Italia, siano spesso tatticamente bloccate lo sapevamo, ma così ci è parso veramente troppo.
La serie A comunque è elettrizzante: in testa ci sono quattro squadra racchiuse in tre punti oppure, se preferite, per far rientrare nella lotta scudetto anche Juventus e Milan, la settima ha solo dieci di ritardo.