La storia, l’importanza del possesso palla e l’organizzazione della squadra viola guidata dal tecnico campano. Le esercitazioni e l’intervento dei componenti del suo numero staff.
Semplicità e intelligenza: a volte pensiamo che per ottenere risultati importanti nella massima serie o diventare allenatori di riconosciuto spessore servano quali alchimie o uscite mediatiche. In realtà, non è così. Vincenzo Montella ne è la dimostrazione. Un tecnico mai sopra le righe, ma competente e… attento a tutti i particolari. Questo sì, perché il ruolo dell’allenatore moderno ha mille sfaccettature e nessuna può essere tralasciata. Ecco che occorre una grande apertura mentale, una visione a 360° sul mondo del calcio e della metodologia. Psicologia, gestione dello staff, tattica individuale, collettiva, miglioramento dei giovani, palle inattive, recupero, preparazione fisica, prevenzione… il mister non può arrivare dovunque. Deve, con intelligenza, affidarsi a dei collaboratori. «L’allenatore deve avere delle conoscenze e quindi delegare, non si può però delegare senza conoscere»… ci dirà il mister nel corso dell’intervista. Rimanendo in ogni caso il punto di riferimento per quella squadra “invisibile” che può diventare una forza aggiunta. Una forza aggiunta verso il bel gioco, obiettivo che – osservando giocare la Viola – è chiaro a chiunque. Fermiamoci qui, passiamo subito la palla al tecnico della Fiorentina.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di gennaio