I presupposti del riscaldamento e alcune idee per proporlo a dilettanti e professionisti.
Ho riletto con piacere l’articolo dell’amico Ferretto scritto nel 1991. Allora la preparazione atletica specifica per il calcio era poco “condivisa” e le conoscenze non erano facilmente “fruibili”: non c’era internet con le sue possibilità d’aggiornamento. Ricordo ancora l’attesa per l’uscita de’ Il Nuovo Calcio con le tabelle, i microcicli delle varie squadre e le interviste ai colleghi più famosi. Proprio in questo articolo sul riscaldamento c’è, infatti, un intervento del dottor Enrico Arcelli, una delle firme più autorevoli e caposcuola della nostra professione. Venticinque anni dopo i principi spiegati sono ancora attuali: un buon riscaldamento è fisiologicamente indispensabile perché con l’aumento della temperatura interna migliorano le reazioni metaboliche e l’apporto di ossigeno, la forza e la potenza muscolare come la velocità di sviluppo della stessa forza. Il warm up si può suddividere in una prima parte generale e una successiva più specifica; infatti, introducendo alcuni elementi tecnici si prepara il giocatore anche dal punto di vista mentale all’allenamento e alla partita, riducendo pure il rischio di infortuni muscolari e articolari.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di febbraio in edicola o in abbonamento http://www.storesportivi.it/articoli/37/il_nuovo_calcio.html