Un occhio al campionato, un altro al Bayern: alla Juventus basta la rete di Dybala per tenere a distanza il Napoli, che con il ventisettesimo gol di Higuain, continua a sperare. Chi voleva una Juve brillante ha dovuto accontentarsi dei tre punti, lo spettacolo è rinviato alla partita dell’“Alianz Arena”, alla notte di Champions, perché in Europa avanza solo chi gioca bene.
Se Sarri continua a coltivare il sogno di raggiungere la Juve, a Roma ci si mangia le mani. Le otto vittorie consecutive che avvicinano il terzo posto e allontanano la Fiorentina (pareggio suicida in casa con il Verona ultimo), alimentano il rimpianto per una stagione che poteva regalare parecchie soddisfazioni. Ora la Roma esprime tutto il suo potenziale e la domanda è questa: “Se il cambio di allenatore fosse avvenuto nella pausa natalizia?”.
L’Inter, contro il Bologna, era a caccia del terzo indizio che facesse la prova, la prova di essere una squadra con un gioco brillante, capace di creare occasioni. È arrivata la vittoria, non la prestazione straordinaria, merito (o colpa?) del Bologna che ha soprattutto badato a difendersi. Detto del Milan rimbrattato da Abbiati: “I miei compagni non hanno più fame”, la ventinovesima giornata ha incendiato la zona salvezza.
Ora il Palermo ha solo un punto di vantaggio sul Frosinone e due sul Carpi, mentre anche Atalanta e Udinese (potrebbero cambiare allenatore nelle prossime ore) sono solo a più tre sui siciliani. Dopo una decina di giornate tutto sembrava scontato, cosa è successo? Probabile che con il Verona incapace di vincere e le due neopromosse staccate dal gruppo, in molti abbiano pensato: “Missione compiuta”…