Partiamo subito dalla mia personalissima risposta: no! Scrivo sotto l’ombrellone e qualcuno potrà pensare che sia tutta colpa del sole, invece (secondo me) è così.
Ibra è il giocatore che ti va vincere lo scudetto tutti gli anni, non tanto perché sia decisivo nelle partite più importanti, ma perché ammazza le sfide con le medio-piccole. Insomma, se hai in squadra lo svedese non perdi punti stupidi, ma nelle sfide di altissimo livello Ibra svanisce. Perché? Ho una personalissima lettura: tecnica, fiuto del gol e fantasia, in Ibra sono devastanti perché sono unite a doti fisiche fuori dal comune, ma le squadre top, quelle che giocano per vincere la Champions, hanno difensori che non arretrano di un millimetro, altri ‘superman’ che non temono lo scontro fisico. In queste partite, non potendo dominare fisicamente, Ibra poco a poco si spegne, si intristisce… E poi, con Zlatan bisogna giocare per lui, altrimenti si arrabbia, litiga con i compagni. Mourinho, che è un grandissimo, lo ha voluto a Manchester per vincere la Premier, per arrivare il più in là possibile in Europa League, ma quando ci sarà da puntare alla Champions, il portoghese potrebbe cambiare. Anzi, cambierà.
Pogba, proprio come Ibra, domina le partite di Serie A, ma si perde nel clima della Champions, non ha ancora un ruolo ben definito, anche se quello nel quale rende di più è l’interno del centrocampo a tre. Paul, non è un regista, non é un fantasista, tantomeno può giocare nel ruolo che gli ha imposto Deschamps nella finale contro il Portogallo. Pogba deve giocare di prima,massimo a due tocchi, non deve essere lezioso, come gli capita quando vuole ergersi a salvatore della patria.
Se Ibra è a fine carriera, Pogba, invece, ha ancora davanti a sé una decina di stagioni. Quelle che, in caso di totale maturazione, gli permetteranno di diventare un campione.