Frank De Boer non solo sta imparando l’italiano, ma sta imparando a essere italiano. Proprio così, perché l’olandese per una volta si dimostra pragmatico, bada al sodo e quando trova un gol lo difende con un salvataggio sulla linea e due “superparate” di Handanovic.
Una vittoria più all’italiana che all’olandese. Ma per una volta, era importante vincere non procedere sulla strada maestra della costruzione del gioco. L’ambiente e la classifica avevano bisogno dei tre punti, non di eventuali complimenti.
L’Inter di Coppa non è quella del campionato, De Boer ha meno scelta perché i parametri Uefa lo obbligano a rinunciare a pedine importanti, ma dopo la sconfitta contro il Cagliari nessun pubblico accusatore per lui avrebbe evocato le attenuanti generiche.
Frank sente puzza di bruciato e per non fare la figura del pollo che s’inventa: pur subendo per una serie di errori tecnici dei suoi giocatori, cerca di rischiare il meno possibile, chiede a Candreva ed Eder di sacrificarsi per evitare brutte sorprese. Dopo un primo tempo di sofferenza l’Inter si sveglia (termine forse eccessivo) e passa in vantaggio. Ci sarebbe solo da amministrare, ma un doppio giallo di Brozovic potrebbe rovinare la festa. E l’allenatore che fa? Inserisce Ansaldi per una difesa che con l’argentino diventa a 5.
Paese che vai… calcio che trovi. E De Boer da questa sera si sente un po’ più italiano!