Lo avevamo difeso dopo i pareggi con Palermo e Bologna, perché pareva di intravedere dei vagiti di gioco. La sconfitta di Roma, per come aveva giocato l’Inter, non poteva essere imputata all’allenatore, anzi avevamo aggiunto che quando si perde così ricostruire è più facile.
Ora no. La sconfitta con il Cagliari e questa con l’Atalanta non possono certamente passare sotto silenzio: non è da Inter perderne tre di fila; non è da allenatore da grande squadra presentarsi in conferenza stampa dicendo: “Non so se mercoledì sarò in panchina”.
Cosa succede a Frank De Boer? Cosa succede a un allenatore che ha un passato di giocatore abituato a grandi pressioni? Soprattutto cosa succede nello spogliatoio dell’Inter? I nomi non mancano, presi singolarmente questi sono buoni (alcuni ottimi) giocatori. Perché non riescono a essere squadra? Qual è il vero problema?
So che questa raffica di domande sa più di “Inquisizione” che non di pezzo giornalistico, però si tratta di domande che si pongono in tanti. E in tanti vorrebbero la risposta, perché la stagione, che ha preso una brutta piega, può ancora essere raddrizzata.
Come dimostra il cammino della Roma post Garcia dello scorso anno.