Quella di “San Siro” non era certamente la squadra migliore che la Germania potesse schierare, ma l’Italia di Ventura non è dispiaciuta e sembra essere in crescita. Non benissimo nel primo tempo, meglio nel secondo quando un palo ha respinto i sogni di gloria nostri e di Andrea Belotti.
Non amo le amichevoli, soprattutto se sono nell’imminenza di un turno di campionato e di una giornata di Champions, ma lo spirito con il quale l’Italia ha tenuto il campo per tutti i 90’ mi è piaciuto. La squadra ha corso, si è impegnata, ha lottato e l’aver disputato un secondo tempo migliore del primo, è sintomo importante, lo chiamerei rispetto per i tifosi, la maglia e l’allenatore.
Ecco l’allenatore, Giampiero Ventura che deve fare ancora qualche passo sul piano della comunicazione. Il nostro Ct, non avendo mai allenato squadre di primissima fascia, non è abituato a vedere vivisezionata ogni sua dichiarazione, ogni smorfia… Così ogni tanto scivola. Lo fece all’inizio con Berardi, lo ha fatto nel post partita con la Spagna e soprattutto con la Macedonia quando puntò il dito contro la squadra (dimenticandosi che la formazione l’aveva fatta lui…). Anche alla vigilia della gara con il Liechtenstein ha fatto sorridere l’esordio in conferenza quando disse che “L’importante è vincere e dobbiamo portare rispetto a questa squadra”.
Sul rispetto, aveva ragione, ma il rispetto è anche per sé stessi, per la propria tradizione, per chi si rappresenta. E l’Italia è l’Italia e non deve mai avere paura di nessuno!
Forza mister, questa volta le chiediamo uno sforzo fuori dal campo.