Tre punti conquistati in nove contro undici. Tre punti che il Milan ha pienamente meritato, perché nei 34’ (recupero compreso) nei quali la squadra di Montella è rimasta in campo con due giocatori in meno (la prima espulsione è del 36’ del primo tempo) ha corso un pericolo solo. Solo una parata di Donnarumma su Krejci, perché le palle che il Bologna ha buttato in area di rigore non sono occasioni, sono ordinaria amministrazione.
Nel 2017 il Milan non aveva mai convinto: imballato contro il Cagliari, distratto e in difficoltà con il Torino (da 0-2 a 2-2 giocando bene solo per 15’); discreto contro il Napoli, solo dopo aver “ballato” per 30’. I rossoneri avevano deluso anche a Udine e con la Sampdoria. A Bologna, poi, c’era una partita complicata, perché dall’altra parte c’era un avversario avvelenato dall’1-7 subito contro Hamsik e Mertens.
Il Bologna ha provato a giocare, a costruire, ma il Milan ha sempre dato l’impressione di reggere senza affanni. In parità numerica, sotto di un uomo e sotto di due. Anzi, malgrado il 9 contro 11, soprattutto con Deulofeu, autore di una partita fantastica, si è sempre cercato di pungere. Un tre contro tre sprecato, qualche tentativo a destra, prima dell’azione che sarà ricordata a lungo, con il tunnel in area e la palla per Pasalic davanti alla porta.
Nella serata di festa, c’è un’unica pecca: il rendimento di Bacca, l’attaccante sembra sempre più un corpo estraneo. Che sia un attaccante d’area, che partecipa poco alla manovra lo si sapeva, ma in certe situazioni bisogna correre, sacrificarsi. Dimenticare i quarti di nobiltà che solitamente i bomber mettono sul piatto. Invece no, Bacca ha scelto una torre d’avorio al centro dell’attacco, malgrado la squadra fosse in difficoltà anche per le due sostituzioni nel primo tempo.
Così, la serata di Bologna a Montella ha regalato una certezza: il gruppo c’è, è unito. E chi si è chiamato fuori può essere ceduto a giugno.