Il verdetto è chiaro. Ed è pure giusto. La partita l’abbiamo vista tutti: il Real Madrid è più forte. Lo sapevamo, anzi lo sapevano pure i tifosi del Napoli che in questi due mesi più di una volta hanno giocato la sfida nella loro testa. Magari immaginando la ragnatela di passaggi che irretisce le squadre della nostra Serie A, le serpentine di Mertens, i tagli di Callejon e gli inserimenti di Hamsik.
Se l’alba della partita è stata dolce, splendido il gol di Insigne che ha calciato da 35 metri facendo fare a Keylor Navas la figura del principiante, la notte è stata amara. Il Real che poteva già essere in vantaggio al decimo secondo, ha continuato a giocare e a creare, segnando tre gol e sfiorandone altri. E quando al 55’ Casemiro ha realizzato il 3-1, alzi la mano chi non ha avuto paura di vedere anche la quarta rete.
Le sfide di Coppa, però, spesso nasconde insidie. Insidie inattese. Così, il Napoli, che ha perso il duello con il centrocampo del Real, nel ritorno dovrà scrollarsi di dosso la timidezza mostrata al “Bernabeu”. Giocare contro i più forti non è facile, ma è eccitante.
Freddamente i numeri dicono che basta vincere 2-0. Ma i numeri non sanno che dall’altra parte giocano: Cristiano Ronaldo, Benzema, James, Bale, Kroos, Modric…