Bene la Juventus, così così la Roma (sconfitta in casa dal Villareal), male la Fiorentina che all’andata, pur vincendo, aveva dimostrato di essere inferiore al Borussia Mönchengladbach.
La Juventus, arrivata in Portogallo accompagnata dalle polemiche sulla decisione di far accomodare in tribuna Leonardo Bonucci, contro il Porto non ha mai rischiato. La squadra di Nuno nei primi minuti ha provato a giocare, poi la solidità dei bianconeri ha fatto intendere che non ci sarebbe stata la possibilità di passare. L’espulsione di Telles ha fatto il resto, offrendo due considerazioni. La prima: abbiamo visto una Juventus sicura, che non ha mai avuto fretta, che ha fatto girare palla (magari commettendo degli errori tecnici), fino a quando è arrivato il gol. Secondo: manca il giocatore che sa saltare l’uomo, che con un dribbling crea superiorità numerica (almeno, dovrebbe essere Cuadrado che a Oporto ha giocato male).
Della Roma, in Europa League, non mi è piaciuto lo spirito con il quale la squadra è scesa in campo. Troppa sufficienza, quando, invece, dalle riserve mi sarei atteso una notevole carica agonistica per insinuare dubbi in Spalletti. Che in sette giorni, contro Inter, Lazio e Napoli, a ragione potrebbe abolire il turn-over (non si potrebbe dargli torto).