Gli studi sui neuroni specchio hanno ribadito l’importanza di un allenamento specifico. Una serie di proposte legate allo sprint che abbinano aspetti fisici, tecnico-tattico e cognitivi.
Durante una partita, il calciatore è costretto a mantenere un livello d’intensità sempre elevato, in quanto deve elaborare numerosi stimoli (tattici, tecnici, fisici, ambientali), che si modificano istante per istante durante l’intero arco della gara. In particolare, deve essere capace di raccogliere solo quelli più importanti in una determinata situazione per una risposta “vincente”. La capacità di analizzare tali stimoli dal punto di vista cognitivo può essere considerata un’abilità discriminante tra giocatori di alto e basso livello. Basta pensare a un top player, un giocatore che ha calcato per anni i campi di serie A ad esempio, che nel finire della carriera gioca in una squadra di dilettanti. Fermo restando che l’intensità e il livello tecnico-tattico non sono gli stessi, la sua prestazione sarà comunque più alta rispetto al resto della squadra in quanto ha “allenato” negli anni le capacità cognitive a velocità e intensità superiori rispetto ai compagni. Quindi, sarà in grado di elaborare e analizzare più velocemente gli stimoli principali del match.
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