È ancora il nostro esperto Attilio Sorbi che spiega come si può strutturare una seduta d’allenamento, sia nella fascia agonistica del settore giovanile, sia in prima squadra. E infine indica come comportarsi nel post-partita e dove posizionarsi per riuscire a rendere una correzione efficace.
«Non esiste più una scansione classica di un allenamento – dice Attilio Sorbi (docente ai corsi centrali e periferici del Settore Tecnico di Coverciano, ndr) – non sono più convinto che la sessione debba iniziare con il riscaldamento senza palla e concludersi con la solita partita finale. E in mezzo esercitazioni tecnica, poi parte tattica e via dicendo. È indispensabile mettere il gioco al centro del progetto, perché è fondamentale creare un rapporto costante tra giocatore e palla, che, sommato allo spazio e al numero di giocatori, ricrea la situazione più simile al modello prestativo. Ed è in questo modo che si può portare il giovane calciatore e l’adulto a riconoscere più situazioni possibili.» Però, c’è un aspetto che precede tutto ciò e non dobbiamo darlo assolutamente per scontato: «Bisogna programmare la seduta! Non si può entrare in campo senza sapere cosa fare e cosa proporre ai ragazzi. Certo, è anche necessario essere pronti a cambiare il menù preparato se si comprende che il raggiungimento degli obiettivi è lontano. Ma un piano di lavoro è indispensabile.
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