Più del risultato, che ha sempre la sua importanza, Max Allegri starà valutando la prestazione della sua squadra. A quattro giorni dalla semifinale di andata di Champions contro il Monaco, l’allenatore della Juventus voleva capire quale fosse lo stato di salute della sua squadra. E ancora una volta ha avuto un riscontro positivo, con qualche dettaglio che nei prossimi giorni sarà limato nelle quattro mura dello spogliatoio di Vinovo.
Il 2-2 è un altro passo verso lo scudetto, perché non è detto che la Roma domenica a pranzo possa accorciare in classifica, il derby con la Lazio è più di un’incognita e poi ci sarebbe comunque anche un passaggio da San Siro contro il Milan nel week end successivo…
Tornando alla prestazione di Bergamo, se nel primo si è vista una squadra che si è risparmiata (ma anche l’Atalanta non ha giocato al solito ritmo indiavolato), nella ripresa la Juventus ha letteralmente dominato, dimostrando di avere un’ottima condizione. Per puntare al “triplete” non si sono fatti sconti: in campo dal 1’ ci è andata quella che oggi è la formazione tipo con Dani Alves che ha scalzato Lichtsteiner sulla fascia destra. Panchina per Marchisio che probabilmente giocherà il derby, quando si dovrà dare un turno di riposo a Khedira che sta giocando con una continuità come da tempo non gli accadeva.
Finito il primo tempo sotto di un gol (Conti al 45’), la Juve è rientrata in campo con la determinazione che la contraddistingue e una volta ottenuto il pareggio non si è accontentata, ha schiacciato l’Atalanta nella sua metà campo senza mai rischiare. Un messaggio questa volta non rivolto al campionato, ma al prossimo avversario di Champions.
Il pasticcio della difesa al 90’ ci ha ricordato che tutti possono sbagliare. Ma questa Juve al massimo sbaglia una volta. Non due. Il Monaco è avvisato, ma non è mezzo salvato.