Il tempo delle dichiarazioni sta per lasciare spazio alla partita. Ci hanno provato da una parte e dall’altra a incensare e spaventare l’avversario, ma ora non si può più. C’è da pensare alla partita, a Juventus-Real Madrid, alla finale di Champions, che poi è sempre un appuntamento con la storia.
Massimiliano Allegri ha deciso di giocare a carte scoperte. La formazione praticamente l’ha comunicata: 4-2-3-1, con Barzagli esterno basso e Dani Alves con Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain. Raramente si è visto un allenatore comunicare la formazione di una finale con così largo anticipo, ma questo è sinonimo della tranquillità che c’è in casa Juve.
Il Real si sente favorito, ma anche la Juventus sa che ha tutto per portarsi a casa la “Coppa dalle grandi orecchie”. Difesa impenetrabile da una parte, attacco stellare dall’altra; ma è chiaro che la Juve abbia qualcosa in più: la capacità di far giocare male gli avversari. E non solo: la Juventus, dalla retroguardia impenetrabile, quando ha palla ha qualità: Dybala inventa gol splendidi, Higuain è capace di tutto, Pjanic non conviene lasciarlo solo, ma anche Khedira non può essere dimenticato dalle difese. E che dire di “Marione” Mandzukic, attaccante-terzino o di Dani Alves?
Cristiano Ronaldo sfodera sorrisi, Sergio Ramos chiama a raccolta la squadra; Zidane vorrebbe far giocare Isco, senza rinunciare a Gareth Bale.
Tutti vorrebbero la Coppa, ma la alzerà uno solo. Chi?