Il calcio viene mosso da princìpi, non da schemi ed è attraverso questi che riusciamo a raggiungere gli obiettivi. Gli schemi all’interno di situazioni in continuo cambiamento non permettono la flessibilità necessaria per raggiungere quanto prefissato. Ecco il pensiero introduttivo di Attilio Sorbi, docente del settore tecnico di Coverciano, che ha così incominciato la sua relazione, prima in aula, nell’attesa di spostarsi sul campo, dove ha proposto diverse esercitazioni e soprattutto evidenziato piccoli particolari che fanno la differenza. E a proposito proprio di quest’ultime, ha chiarito come sia ormai impossibile proporne alcune che abbiano un unico obiettivo. Anzi è completamente errato, perché i giocatori si devono abituare a “pensare” continuamente a tutto ciò che accade durante una gara.
Il primo obiettivo di un qualsiasi esercizio è quello di risolvere i problemi del gioco. Per questo le proposte pratiche devono avere delle caratteristiche e dei contenuti ben precisi. Che sono:
• direzione di gioco;
• presa di decisione;
• essere correlate al miglioramento dell’individuo;
• di tipo collettivo.
Il tutto secondo un’idea di gioco ben chiara, che deve valere sia per i giovani sia per gli adulti.
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