Il numero di squadre che utilizza la difesa a tre negli ultimi anni è sicuramente aumentato. Ecco che diventa importante per gli allenatori capire come sfruttare tale dislocazione per impostare al meglio l’azione. I comportamenti degli uomini vicino alla palla.
Una delle principali ragioni per cui si sceglie di giocare con la difesa a tre è quella di avere un giocatore in più nella fase di costruzione bassa per uno scaglionamento più ampio in senso orizzontale nella prima linea di costruzione rispetto alla classica disposizione a quattro che impiega solo due giocatori (i due difensori centrali). Per questa ragione, infatti, anche nelle soluzioni a quattro, molto spesso si richiede l’abbassamento di un centrocampista o lo scivolamento di un difensore laterale per avere una prima linea con tre elementi. Per tale motivo, quindi, questo articolo è chiaramente rivolto a tutti gli allenatori che giocano con sistemi di gioco con tre difendenti, qualunque sia la disposizione in campo in fase difensiva.
Per analizzare bene i princìpi e più comuni sviluppi della costruzione con tre difensori è essenziale capire in che modo l’intera squadra si dispone in campo per la fase di possesso, poiché i riferimenti e i movimenti variano sensibilmente a seconda della dislocazione di centrocampisti e attaccanti. Possiamo dire, generalmente, che tali soluzioni tattiche possono essere suddivise in due grandi categorie:
– sistemi di gioco in fase offensiva con tre difensori centrali e un cen- trocampista centrale, tipici di schieramenti quali il 3-5-2, 3-3-4, 3-rombo-3;
– sistemi di gioco in fase offensiva con tre difensori centrali e due centrocampisti centrali, caratteristici di schieramenti quali il 3-4-3, 3-4-2-1, 3-quadrilatero-3 (W-M – parleremo però di questo tipo di costruzione nel prossimo numero).
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