L’Inter vince una partita pazzesca, nella quale il Milan prima si dimentica di giocare e poi schiaccia i nerazzurri nella loro area di rigore. Un derby che sembrava destinato a finire 2-2, ma una sciagurata trattenuta di Ricardo Rodriguez (che non ha neppure protestato) al 90’ ha spinto sul dischetto Icardi per il “morso” del 3-2.
Montella poi dovrà spiegare perché, nel primo tempo, ha schierato una squadra rinunciataria, con i due esterni (Borini e Rodriguez) bloccati sulla linea dei difensori, un Milan incapace di fare gioco, impaurito davanti a un’Inter che ha guadagnato campo senza l’opposizione degli avversari. L’1-0 con il quale si è concluso il primo tempo era risultato giusto, ma si è andati al riposo con troppi quesiti e una certezza: il Milan non avrebbe disputato un secondo tempo come il primo. Troppo solo André Silva, perché Suso non può fare la punta nel 3-5-2, perché Bonaventura non può giocare così lontano dalla porta.
Fuori Kessie, dentro Cutrone, Suso retrocede di qualche metro e si allarga a destra, Borini avanza, i centrali di difesa se la cavano senza l’aiuto degli esterni, l’Inter va in difficoltà perché il Milan con i cambi di gioco è costantemente in superiorità numerica.
Arriva il pareggio, ma Icardi segna il 2-1, c’è il 2-2 meritato di Bonaventura (complice Handanovic) e la partita sembra finita. Vecino accelera e spacca il Milan. E’ l’89’ i rossoneri regalano un rigore.
Vince l’Inter, squadra concreta. Ma il Milan esce dal campo con una certezza: deve giocare in un modo solo, all’attacco. E Montella sarà chiamato a fare delle scelte, come relegare in panchina qualche pezzo pregiato del mercato.