I nerazzurri di Luciano Spalletti hanno incominciato al meglio una stagione che li vuole protagonisti in zona Champions e… chissà. Le scelte dell’allenatore toscano e le prestazioni di un attaccante “grandioso”, Mauro Icardi.
Quello espresso nel titolo dell’articolo è al momento il tratto principale della squadra di Luciano Spalletti. Ed è un punto di partenza da sottovalutare. Un undici compatto, che sta diventando partita dopo partita sempre più squadra. Il merito di tutto ciò, di questo inizio di stagione da piani altissimi della classifica, è sicuramente del miglior acquisto della dirigenza nerazzurra: l’allenatore. Alla Roma, nelle due annate appena trascorse, ha impostato un 4-2-3-1 dinamico, che sfruttava la forza degli inserimenti di trequarti e centrocampisti, con un riferimento avanzato che consentiva folate e gol agli esterni. All’Inter il sistema è rimasto lo stesso, ma la presenza di interpreti differenti, più “statici” e abili nella gestione della palla, lo ha portato a modificare i princìpi che lo delineano. Anche per elevare alla massima potenza le peculiarità di un giocatore che è un terminale di qualità mondiale nella finalizzazione dell’azione: Mauro Icardi. E gli esterni si accentrano di meno, ma preferiscono il fondo per indirizzare invitanti palloni al loro terminale preferito.
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