Via Montella. Dentro Gattuso. Che nella conferenza stampa di presentazione ha dimostrato di essere un abile comunicatore. No, non finge. Non si atteggia. Rino è così. Spontaneo. Quando parla va diritto al cuore. La sua voce. Le sue metafore. Le sue battute.
Ma una cosa deve essere chiara alla dirigenza, a Fassone e Mirabelli: Rino Gattuso non può essere una foglia di fico per prendere tempo. Rino Gattuso ha scritto, da calciatore, la Storia del Milan. Il pubblico lo ama. I tifosi lo rispettano. L’augurio è che in sede sia stata fatta una valutazione attenta: Gattuso è pronto per allenare la prima squadra di un club più che prestigioso?
Perché il Milan crepuscolare ha già bruciato Clarence Seedorf e Pippo Inzaghi, che malgrado il passaggio dalla panchina non proprio felice, dal cuore di chi va a “San Siro” non sono mai usciti. Anzi.
Se Gattuso avrà le stesse difficoltà dei suoi ex compagni, i tifosi, dopo l’impeto del momento, lo sapranno perdonare. Sapranno perdonare Gattuso. E lo ameranno come se non fosse successo nulla. Perché passa il tempo, ma i simboli non si scordano. Mai!