Dopo l’articolo dedicato ad Andrea Biffi, allenatore che lavora da un ventennio coi Pulcini, il maestro di calcio con cui ci siamo confrontati in questo mese è l’attuale responsabile tecnico dell’attività di base dell’Inter, da una vita in questo settore, prima sul campo e ora come punto di riferimento per i diversi istruttori nerazzurri.
Calciatore prima, allenatore poi, e infine responsabile tecnico dell’attività di base. Un vero e proprio maestro di calcio a tutto tondo. Giuliano Rusca, che da cinque stagioni guida e coadiuva gli istruttori dell’attività di base dell’Inter, ha illustrato quella che è la situazione attuale del calcio giovanile italiano, ripercorrendo con noi le tappe che l’hanno portato fino a qui.
Come sono stati gli inizi col calcio?
«Da giocatore ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Como, proseguendo poi come semi-professionista. Mentre giocavo a Corbetta, ho seguito l’allora corso allenatori di terza categoria, che era possibile frequentare dopo aver compiuto 25 anni. In seguito, Mino Favini, mio responsabile quando giocavo a Como, mi ha chiesto di collaborare con loro. Ho incominciato così ad allenare la squadra degli Esordienti, in cui tra gli altri figuravano Zambrotta, De Ascentis, Coco, insieme a tanti altri giovani calciatori di talento.»
E poi?
«Dopo due stagioni con questo gruppo talentuoso, sono stato contattato da Fabio Capello, all’epoca responsabile del vivaio del Milan, per allenare i più piccoli: Pulcini ed Esordienti. Sono rimasto nove anni al Milan finché ci fu un importante ridimensionamento, a seguito del quale rimasero solo tre categorie: Primavera, Allievi e Giovanissimi.
Le altre annate si allenavano al Monza, società con la quale c’era una sinergia, e mi fu proposto di diventare il responsabile dell’attività di base. Ma nello stesso periodo, Roberto Samaden mi chiese se volevo diventare un allenatore all’Inter; dal quel momento è iniziata la mia storia nerazzurra.»
Dopo anni di campo…
«Diciamo che sono “passato” dietro la scrivania. Oggi infatti ricopro il ruolo di responsabile tecnico dell’attività di base, dai più piccoli fino agli under 14. Sono ormai 5 stagioni che ho questo incarico.»
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