Ho sempre pensato che fosse più bello parlare di calcio che di errori arbitrali. E, penso ancora oggi, che l’errore arbitrale faccia parte del gioco, perché sbagliare è umano.
Da quando c’è il Var, però, errare è un po’ meno umano. O meglio, sbaglia chi dirige (come è sempre accaduto), ma chi sta al monitor, in una saletta asettica a guardare le immagini, lo corregge. Se vogliamo, gli insinua un dubbio: “Noi due abbiamo visto questo, ora fai tu…”.
L’Italia sta sperimentando il Var e, se la sperimentazione dovesse avere successo, al Mondale in Russia potrebbero andarci ben 4 arbitri italiani: Rocchi (già designato), più Orsato (che potrebbe fare il Var e dirigere) e altri due che con l’esperienza maturata in Serie A, se ne starebbero nella centrale video.
Ma se le cose andranno come nell’ultimo turno è probabile che i nostri arbitri, anziché un premio possano ricevere una solenne tirata d’orecchie. Un gol di braccio assegnato, un gol annullato senza spiegazioni, un rigore concesso per uno svenimento (anche se Masina quella mano malandrina poteva risparmiarsela) è decisamente troppo quando si ha a disposizione un mezzo che consente di rivedere l’azione. Di decidere con più calma, di ammettere e correggere l’errore.
La mia non è un’accusa, è solo una richiesta: fate attenzione, perché sbagliare arbitrando la partita è possibile, ma sbagliare con l’aiuto del monitor lo è molto meno!