Chi pensa che gli ultras siano la parte peggiore del calcio sbaglia. La feccia del calcio sono certi genitori. Genitori che nel week end vanno a seguire le partite dei figli e anziché limitarsi a sostenere il ragazzo e a fare il tifo per la sua squadra urlano parolacce per tutta la gara.
E, agli insulti purtroppo ci eravamo assuefatti. E, assuefacendoci abbiamo sbagliato. Derubricare a “maleducato” il villano di turno che sfoga la propria insoddisfazione su arbitri e avversari, di norma minorenni o quasi, abbiamo commesso un errore imperdonabile. Perché il “maleducato” in quanto tale, non può capire quale sia il limite del buongusto. Ciò che si può accettare e ciò che va assolutamente condannato.
Così, il maleducato di turno si è trasformato in violento, peggio in vigliacco. Sabato il padre di un baby calciatore ha preso a calci l’arbitro (una ragazza) della partita del figlio. Lei, l’arbitro, aveva un’unica colpa: quella di averlo ammonito, un “giallo” inaccettabile.
Una violenza premeditata, perché l’uomo a fine gara si è recato nei pressi degli spogliatoi per colpire la giovane, che poi è stata accompagnata al pronto soccorso. Lui, il maleducato, il violento, invece, è stato consegnato ai carabinieri. Che hanno fatto scattare una denuncia.
Ora, però, chi è dotato di buon senso deve agire: al primo insulto, i maleducati vanno isolati. Bloccati. Accompagnati alla porta. Perché di certa gente non ne sentiamo certamente il bisogno.