Doppio Italia-Spagna: Barcellona-Roma e Juventus-Real Madrid. L’urna di Champions ha gelato la Roma e raffreddato gli entusiasmi della Juve, perché ora ci saranno le dichiarazioni di facciata, ma c’era chi sperava potesse andare meglio.
Il Barcellona è più forte della Roma, a Di Francesco e ai suoi servirà un miracolo. Inutile nasconderlo, Valverde ha a disposizione un organico superiore: il Barça non è solo la squadra di Messi (anche se basterebbe per terrorizzare chiunque). Da qualche tempo Valverde è passato al 4-4-2 abbandonando il 4-3-3 che era diventato il marchio di fabbrica dei catalani, la squadra gioca bene e in patria non ha rivali (22 vittorie e 0 sconfitte in 28 partite). Cosa si inventerà Di Francesco? Raddoppiare Messi non basta, perché anche Suarez è un pericolo negli ultimi 25 metri e Dembelé è tornato a essere il giocatore visto a Dortmund. Poi ci sarebbe Iniesta, “Don Andres”, il calcio fatto uomo. E, in molti entrando al “Camp Nou”, si ricorderanno che un paio d’anni fa era finita 6-1. Non il massimo.
Juventus-Real Madrid è la partita che i bianconeri volevano giocare. Non nei quarti, ma in finale. Troppa ancora l’amarezza per il secondo tempo del giugno scorso a Cardiff, quando Cristiano Ronaldo alzò la Coppa al termine di una gara nella quale la Juve giocò solo per 45’. La Juve si sente menomata a causa degli acciacchi e delle squalifiche che all’andata la priveranno di Pjanic e Benatia, ma dalla sua ha i numeri di una stagione nella quale in Serie A ha perso solo 8 punti in 28 giornate. Il Real nella Liga ne ha già perse 5, ma negli scontri diretti sa fare male. Chiedere al PSG per avere conferma.