I principi e l’organizzazione delle rimesse laterali in fase offensiva in possesso palla. Alcune soluzioni pratiche e i presupposti operativi.
La rimessa laterale, prima di essere classificata come palla inattiva, è un gesto tecnico che fa parte dell’elenco dei fondamentali. È l’unico eseguito utilizzando le mani, se escludiamo chiaramente il ruolo del portiere. Pertanto, prima di pensare a intervenire sull’organizzazione tattica dell’azione relativa a questa situazione, è importante porre l’attenzione sulla tecnica propria del gesto. Ricordiamo che per regolamento una rimessa laterale non effettuata correttamente è punita con il cosiddetto “cambio”.
Tralasciando la parte tecnica, trattiamo ora i concetti essenziali alla base di una buona organizzazione in tale situazione, rammentando che sulla rimessa laterale non esiste il fuorigioco. Si tratta di princìpi di base che sottendono la creazione dei vari “schemi”: vanno dalla rapidità esecutiva alla lettura degli spazi vuoti. Analizzeremo principalmente quelle dalla propria trequarti difensiva in avanti, fornendo spunti operativi generali e anche alcune soluzioni. Sarà poi compito di ogni tecnico trovare le migliori opzioni di gioco in base alla propria filosofia, al sistema deciso e alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. E anche di quelle degli avversari.
I princìpi
Sembra semplice servire un compagno con le mani, ma spesso risulta complesso mantenere il possesso su una rimessa laterale. Infatti gli avversari, se ben organizzati, possono accorciare velocemente nella zona di battuta per effettuare pressione su ogni possibile elemento in appoggio. Perciò sarà necessario:
- essere veloci nella ripresa per non permettere l’organizzazione difensiva;
- essere in grado di effettuare movimenti individuali di smarcamento;
- organizzare azioni collettive di creazione e attacco dello spazio.
Come princìpi generali collettivi in un movimento coordinato, comunque si può semplificare il tutto dicendo: “Chi è vicino va lontano; chi è lontano viene vicino; chi è in fascia va al centro e viceversa”. Fermo restando la precisione della giocata con le mani, spesso sottovalutata, ma che fa veramente la differenza. La palla dovrebbe essere giocata preferibilmente in avanti poiché una rimessa all’indietro e soprattutto orizzontale permette il pressing avversario e spesso una facile perdita del possesso. Chiaramente se c’è dietro la linea della palla un uomo libero oppure è di fronte al battitore e non vi sono pericoli, è preferibile non perdere la gestione del pallone e quindi scegliere tale soluzione.
È implicito che un’intelligente lettura della situazione da parte di chi batte è indispensabile per la scelta della trasmissione più semplice e sicura. La palla può essere giocata addosso al compagno o in uno spazio da attaccare proprio in riferimento al movimento di chi riceve: se il ricevente viene incontro, deve poter gestire la sfera nel modo più semplice; se si allontana, la palla deve essere servita sulla direzione di corsa nello spazio libero. Anche l’altezza del campo dove avviene la ripresa del gioco determina il tipo di giocata e di movimento dei giocatori. Infine, ricordiamo che chi batte, dopo l’esecuzione, deve sempre porsi a sostegno o in appoggio a chi riceve e comunque seguire la palla, poiché è spesso l’unico giocatore che rimane libero vicino alla palla e crea superiorità.