E’ bastato un tempo, il secondo, per festeggiare con quattro gol, la vittoria della quarta Coppa Italia consecutiva. La Juventus, dopo un primo tempo scialbo, nel quale comunque si era visto un Dybala pienamente recuperato, ha accelerato e segnato quattro volte a un Milan che ancora una volta ha evidenziato limiti di condizione e finalizzazione.
Non è stata una gran partita. Non è stata una partita giocata con l’intensità di una finale, probabilmente i due allenatori erano consci delle scarse energie a disposizione e hanno deciso di non forzare. Il Milan si è chiuso con tutti i giocatori sotto linea della palla e il solo Cutrone in avanti, la Juventus (con Higuain in panchina) si è accontentata di “fingere” di pungere per evitare che il Milan potesse prendere troppa confidenza.
A inizio ripresa, però, la Juventus ha cambiato marcia e dopo un paio di accelerazioni ha trovato il gol di Benatia. Qui, il Milan che fatica a segnare ha capito che la situazione era precipitata. E c’è stato il crollo. Il crollo di Gigio Donnarumma, ottimo portiere, ma che deve ancora lavorare moltissimo per raggiungere il livello dei migliori al mondo. Inutile che il suo procuratore continui a spingere: Donnarumma non è ancora un top, per dirla fuori dai denti: non può essere il numero uno di Real, Barça, United, City, Bayern …
Donnarumma ha regalato due gol e la quarta rete della Juventus è frutto di un errore di Kalinic.
Mentre la Juventus festeggia con moderazione, in attesa di festeggiare ufficialmente lo scudetto domenica sera, il Milan si interroga sul futuro immediato. Atalanta e Fiorentina spaventano. E per andare in Europa serve arrivare settimi.