Una metodologia di lavoro che prevede la combinazioni di lavori di forza e di tipo aerobico nella stessa seduta o in due sessioni contigue.
Nel calcio ci si è sempre chiesti come ottimizzare il tempo a disposizione e, contemporaneamente, in che modo migliorare la performance, poiché l’elevato numero di partite settimanali ha portato a una riduzione delle sedute disponibili. La parte atletica, talvolta trascurata, è fondamentale per il calciatore per riuscire a soddisfare al meglio le richieste dell’allenatore.
Questo ha indotto il preparatore a utilizzare il concurrent training. Di cosa si tratta? Della combinazione di forza e di resistenza nella stessa sessione di allenamento o in due contigue (ovvero una doppia seduta). Tale “abbinamento” non deve essere casuale, ma studiato in base a tutte le variabili che possono portare effetti sia positivi sia negativi. È necessario tenere quindi in considerazione la fisiologia del calciatore e ciò che dice in merito la letteratura scientifica.
Due opzioni
Con riferimento alla distinzione che alcuni ricercatori hanno fatto sugli adattamenti di forza, a livello centrale e periferico, e su quelli metabolici, anch’essi a livello centrale e periferico, si possono programmare due tipi di concurrent training:
– il primo consiste in un allenamento di forza (a livello strutturale-periferico) seguito da un training aerobico attorno alla soglia anaerobica (adattamento centrale);
– il secondo prevede invece un lavoro di forza neuromuscolare (adattamento centrale), affiancato da un allenamento di potenza aerobica ad alta intensità (adattamento periferico).
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