L’utilizzo di questo strumento per il miglioramento delle capacità coordinative, in particolare dell’equilibrio, coi giovani giocatori.
Durante una partita, i giocatori sono spesso soggetti a ripetute perturbazioni posturali che si manifestano, nella maggior parte dei casi, durante duelli fisici e movimenti repentini (con e senza la palla), spesso accentuati dalle insidie del terreno di gioco.
Tali perturbazioni richiedono al giocatore spiccate doti di equilibrio, sia in regime statico sia dinamico, per contrastarne gli effetti negativi (perdita di equilibrio) e soddisfare al meglio tutte le richieste fisiche e coordinative del gioco. La ricerca di approcci e attività sempre diverse e motivanti (per esempio, lo slacklining) diventa cruciale per favorire la partecipazione attiva dei più piccoli all’allenamento proposto e alla loro crescita motoria a 360 gradi. Con il termine slacklining s’intende un’attività (per esempio cammino o salto) svolta sopra una fettuccia di nylon (o poliestere) fissata a due estremità, il cui nome deriva proprio dallo strumento impiegato: slackline. Generalmente, la slackline si compone di due lembi (uno corto e uno lungo) dello stesso materiale, ciascuno dei quali presenta un’asola a una delle due estremità. Inoltre, sul lembo più corto, s’inserisce un cricchetto a leva con impugnatura ergonomica con cui, una volta fatto passare al suo interno il lembo più lungo, è possibile tendere l’intera fettuccia alla tensione desiderata.
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