L’importanza di abituare i giocatori fin da piccoli, parliamo di Piccoli Amici e Primi Calci, a scegliere e decidere i comportamenti da attuare uscendo dagli schemi imposti.
Il mondo del calcio è pieno di frasi a effetto, paroloni, citazioni… e, se non le usi, sembra che tu non possa far parte di quel gruppo di intenditori del pallone che, in realtà, rischiano di dare più importanza all’apparenza che alla sostanza. Si tratta di concetti e termini usati (o meglio abusati) anche nel calcio giovanile: bambini guidati (telecomandati, verrebbe da dire) all’esecuzione di una fase di gioco su “chiamata” dell’allenatore. Ogni sabato assistiamo continuamente a dei veri e propri “bombardamenti” di richieste verso quei “poveri” bimbi che, invece, vorrebbero solo… giocare.
Per non parlare, poi, dei suggerimenti che provengono dai genitori in tribuna. Se gli allenatori scambiano la partita per una dimostrazione delle loro conoscenze calcistiche, esibendo un “monologo” di richieste impartite a gran voce, l’allarme deve cominciare a suonare. E i primi a chiedere aiuto sono proprio i bersagli di questo continuo “sbraitare”.
Avete mai osservato la faccia di un bambino appena rimproverato dal proprio allenatore perchè, a suo dire, non ha eseguito una semplice richiesta? Quegli occhi, se potessero parlare, direbbero: “Ma cosa ho fatto di male? È così grave aver sbagliato una scelta?”. Eccola affiorare questa magica parola che troppo spesso noi allenatori non prendiamo in considerazione.
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