Quali strategie utilizzare per allenare questa importante abilità nel giovane calciatore. L’utilizzo delle fasce colorate e le proposte pratiche.
La corteccia motoria è la regione del cervello coinvolta nella pianificazione, nel controllo e nell’esecuzione dei movimenti volontari del corpo. Tutto questo è possibile grazie alla sua capacità di trasmettere alle cellule dei nuclei dei nervi cranici e quelle del midollo gli impulsi per i movimenti compiuti attraverso la nostra volontà.
Le informazioni sensoriali e motorie vengono elaborate da un gran numero di vie diverse del sistema nervoso centrale, tutte simultaneamente attive. Ogni via funzionale è formata da connessioni organizzate in modo seriale fra gruppi distinti di neuroni. In ciascuna di queste vie un gruppo di neuroni elabora informazioni progressivamente più complesse o più specifiche rispetto a quelle gestite dal gruppo precedente. Una delle funzioni principali dei sistemi percettivi è quella di fornire informazioni sensoriali necessarie per le varie attività motorie. Nel calcio, ad esempio, ciò avviene quando un giovane calciatore, che osserva la palla avvicinarsi, utilizza la corteccia visiva per valutare le dimensioni, la direzione e la velocità della sfera. La corteccia premotoria sviluppa, invece, un programma per arrestarla e/o colpirla. Nel momento in cui il giocatore deve eseguire il gesto tecnico, la corteccia motrice invia segnali al midollo spinale per attivare e inibire vari muscoli delle braccia e delle gambe. I nuclei della base avviano gli schemi motori e, probabilmente, prendono parte anche alla rievocazione di altri schemi appresi in precedenza per successivamente fermare e/o colpire correttamente il pallone. La modulazione dei movimenti basati sulle informazioni propriocettive, ricevute dalla periferia, avviene grazie all’attività del cervelletto.
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