CONSIGLI PER GLI ALLENATORI
1 – Più che allenare, addestrare o insegnare, in queste categorie è conveniente favorire e assecondare le motivazioni che portano i bambini a voler venire al campo.
2 – Oltre al cosa si dice è importante il “come” si parla con i più piccoli. La velocità delle parole e il tono utilizzato dall’istruttore sono elementi che possono facilmente alterare il significato di quanto si proferisce. È bene essere pacati, armoniosi e “caldi”.
3 – I bambini apprendono per spontaneità, intuizione (mentre giocano imparano da soli) e per imitazione (basta guardare l’istruttore o i compagni). Per questo, soprattutto nell’esecuzione di finte, la bravura tecnica del mister che dimostra è importante.
4 – È fondamentale, per quanto concerne finta e dribbling, stimolare la fantasia motoria dei bambini, lasciando momenti di sperimentazione libera.
5 – Generalmente, i piccoli giocatori imparano subito tutto ciò che amano e ricordano quello che li fa divertire. Anche adeguate novità li attraggono, spinti dal desiderio di provarle e riuscire a effettuarle.
Il castello e i coni
Si gioca in un campo di 25 x 20 metri. Si affrontano due squadre (rossa e arancio) coi giocatori divisi in coppie. A una delle due compagini si assegnano i palloni e chi è in possesso deve raggiungere l’estremità opposta del campo per abbattere i coni all’interno del castello degli avversari. Può essere con- trastato solo dal “compagno di coppia” (1>1). Ogni cono abbattuto equivale a un punto (figura). Si ricorda di cambiare le squadre che attaccano e difendono come i com- ponenti di ogni coppia. Variante: si assegna un punto se il cono viene abbattuto con un tiro da fuori il castello e due punti se si riesce a entrare con la palla nel castello e stopparla vicino allo stesso.
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