“Tuttosport”, quotidiano torinese, qualche giorno fa per la Juventus aveva ipotizzato una stagione con sole vittorie. Sarebbe stato un “unicum” nella storia del calcio, perché è già un trionfo chiudere un’annata senza sconfitte. La “paginata” aveva alimentato il dibattito sui social con chi sognava e chi pensava che prima poi un pareggino potesse scapparci. Certo, che il pareggio arrivasse contro il primo Genoa targato Juric, però, ci credevano in pochi.
La Juve, come impone il suo rango, è partita attaccando, facendo balbettare la nuova difesa a 3 avversaria (in precedenza il Genoa giocava a 4) fino a evidenziarne le pecche: Cancelo fa quello che vuole a sinistra, Radu non ci arriva e Cristiano Ronaldo la spinge in rete. Partita derubricata a ordinaria amministrazione, con vista su Manchester, sponda United.
Probabilmente qualcuno ha iniziato a pensare che i tre punti fossero in tasca, che la partita Champions imminente e così la Juventus si è seduta, fino ad addormentarsi. Un secondo tempo con poche emozioni, con il Genoa che ha preso campo e coraggio, fino al pisolo collettivo per il gol di Bessa.
Che dire? Abbiamo visto due Juve, la prima forte, solida e determinata, l’altra sonnacchiosa e spocchiosa. La squadra che tanto era piaciuta a Udine, si è dimenticata di essere stata costruita non per vincere 1-0 e poi mettersi a speculare. Questa Juventus dopo l’1-0 deve giocare per segnare ancora e, se possibile, farlo un’altra volta.
Amministrare è un errore da non commettere più, perché il Napoli non dorme, anzi vince! E vince 3-0!