Gli speciali de Il Nuovo Calcio – Settore giovanile
Come far passare nel modo migliore i propri messaggi con giovani e bambini. L’importanza degli aspetti verbali e non verbali, della capacità di ascolto e del contesto didattico che si deve creare.
Possiamo considerare la comunicazione come l’anima del processo d’insegnamento/apprendimento perché veicola la parte più espressiva ed emotiva dei nostri contenuti didattici. Infatti, oltre alla validità dei giochi e delle esercitazioni proposte, quello che rende possibile un buon insegnamento e un buon coinvolgimento da parte di ragazzi/e è la nostra capacità di creare un ambiente motivante e partecipativo.
Tutte le interazioni sono forme di comunicazione, non a caso in ogni corso di formazione viene ricordato che:
non si può non comunicare – l’attività, l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio, influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni. E in tal modo comunicano anche loro;
ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione – attraverso il contenuto si trasmette la parte informativa, mentre attraverso la relazione si comunica la percezione che si ha di sé e dell’altro nell’interazione;
ogni comunicazione si compone di un aspetto verbale (quello che si dice) e uno non verbale (come lo si dice) – il primo è la capacità di una persona di esprimere adeguatamente il proprio pensiero attraverso il linguaggio parlato. Permette di riferire il contenuto del messaggio e consente di scambiare messaggi informativi complessi e di elevato livello di astrazione; il secondo, invece, comprende sia il linguaggio del corpo (gesti, postura, espressioni facciali e ogni altro aspetto del corpo in grado di trasmettere informazioni) sia le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la cadenza del linguaggio stesso.
Comunicare un messaggio quindi vuol dire:
sostenerlo davanti agli altri;
prendersi cura di come gli altri lo percepiranno;
usare in modo consapevole e coerente l’aspetto verbale e non verbale.
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