La sensazione? La Juventus è più forte, ma l’Ajax gioca meglio. L’andata dei quarti di finale di Champions finisce 1-1, ma non regala certezze sul passaggio del turno. Perché il risultato è evidentemente favorevole alla Juve, ma la sfrontatezza degli olandesi è il biglietto da visita che Erik ten Hag presenta per la partita di martedì sera a Torino.
Dicevamo, la Juve è più forte. Presi individualmente i bianconeri sono superiori e tatticamente la squadra di Allegri ha una solidità che l’Ajax non ha. I “lancieri”, invece, danno l’impressione di divertirsi, prima ancora di divertire e, giocano in un modo solo: come hanno fatto nella gara interna con la Juve. Senza astuzie, senza tatticismi, con la sola forza delle idee e delle trame che vengono costruite, con gli attaccanti che si portano tutti nella stessa parte del campo, per liberare spazi per l’inserimento dei centrocampisti.
Il 4-3-3 sembra essere il modulo con il quale Allegri si vuole giocare, almeno dall’inizio, la Champions: inamovibile Ronaldo (in gol anche oggi) imprescindibile Mandzukic, con Bernardeschi in ottima salute, Dybala è costretto a partire dalla panchina, proprio come Douglas Costa, che quando entra sembra però molto più motivato della “Joya”.
Sabato arriverà lo scudetto, l’ottavo consecutivo, ma non ci sarà tempo per festeggiare: il ritorno con l’Ajax incombe. E sarà una battaglia di 90’, perché, come detto, gli olandesi giocano in un modo solo. Per conferme chiedere al Real Madrid.