Gli approfondimenti de Il Nuovo Calcio – I portieri
Disponibilità, tempo ed età sono le tre componenti fondamentali da tenere in considerazione quando si lavora con i portieri. A queste, ad alto livello, va aggiunta la provenienza geografica dell’estremo difensore, che ne determina la tecnica. Come agire, invece, nel settore giovanile, tenendo ben presenti le tre fasi dell’apprendimento.
Analizzando le rose della nostra Serie A si evince che il numero di portieri stranieri si attesta all’incirca al 40%, mentre se si considera la “titolarità” nel ruolo la percentuale sale di poco sopra il 50%. Di questo 50% solo due portieri hanno avuto esperienze nei nostri settori giovanili (Radu all’Inter, oggi in prestito al Genoa, e Strakosha nella Lazio), il resto proviene da tutta Europa, ad eccezione fatta di Musso dell’Udinese, che è argentino. Solo Sassuolo e Frosinone non hanno portieri stranieri: in tutti gli altri club c’è almeno un numero uno che proviene da un percorso tecnico diverso da quello italiano.
Nelle altre categorie, dalla Serie B ai dilettanti, il numero, in percentuale, risulta inferiore, ma la possibilità di lavorare con portieri stranieri abituati a tecniche diverse è più che probabile…
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