Cosa è accaduto in questa stagione, al di là dei risultati del campo, nel calcio femminile. Katia Serra ci offre uno spaccato della situazione.
La stagione 2018-2019, per il calcio femminile, è sicuramente stato un momento di svolta, sia per il passaggio dalla LND alla FIGC, sia per il seguito che ha avuto tutto il movimento. Abbiamo voluto quindi fare il punto della si- tuazione con Katia Serra, ex calciatrice della massima serie, docente ai corsi allenatori UEFA B e C, com- mentatrice tecnica di Sky e responsabile dell’AIC per il femminile.
Cosa è cambiato, per le calciatrici, passando dalla LND alla FIGC?
«Dal punto di vista dello status non è successo niente di speciale. Le calciatrici non erano professioniste prima e non lo sono tutt’ora. Le tutele che hanno oggi sono in vigore dal primo luglio 2016, niente di più. Fortunatamente, dal punto di vista della visibilità è tutto diverso: il fatto che SKY trasmetta le partite rende tutto il movimento più ap- petibile anche per gli sponsor e si innesca un mecca- nismo che fa crescere l’intero sistema.»
Il professionismo resta quindi lontano per le donne…
«Il professionismo lo disciplina la legge 91 emanata nel 1981 e non è previsto per nessuno sport femminile. Il problema principale è la sostenibilità economica, ma anche dove vi fosse, non viene introdotto per scelta, vedi la pallavolo. Inoltre, le federazioni hanno autonomia, pertanto, se vi fosse una volontà politica, la FIGC potrebbe inserirlo.»
Scopri di più sul numero di maggio: in edicola e disponibile anche attraverso abbonamento cartaceo o digitale