Una qualità indispensabile per il calciatore: la sua definizione, i presupposti operativi e le esercitazioni.
L’allenamento può essere definito come un processo complesso, il cui obiettivo è quello di raggiungere un risultato o una prestazione sportiva attraverso la corretta pianificazione dei carichi di lavoro. La scelta delle metodiche ha seguito negli anni un’evoluzione: si è partiti dall’imitazione della partita, passando per quella dei campioni fino a giungere al criterio attuale, che consiste nel seguire il modello prestativo, il quale pone in evidenza le qualità fisiche più importanti da sviluppare e migliorare.
Con la tecnologia moderna si riescono a definire esattamente i quantitativi di corsa, personali per ogni giocatore, che vengono svolti durante la partita e i vari movimenti che l’atleta compie: sprint, cambi di direzione, di senso, controlli di palla, arresti e frenate, contrasti con avversari, salti, accelerazioni e decelerazioni, oltre a identificare e discriminare le differenti velocità: sosta o cammino (25 km/h) e la corsa all’indietro.
Il modello prestativo calcistico dipende anche dalla capacità di reagire prontamente a stimoli percettivi di varia natura e di eseguire gesti tecnici nel più breve tempo possibile, rispettando i corretti parametri esecutivi e l’ampiezza ottimale di movimento. Le strategie adottate attraverso l’allenamento fisico e tecnico-tattico sono focalizzate sullo sviluppo dell’agility in movimenti specifici e sulla realizzazione di spostamenti estremamente veloci.
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