Cosa ha portato l’Inghilterra a essere la regina del calcio europeo. Il modello inglese, la sinergia/simbiosi tra comunità e club, le iniziative intraprese.
Quelli recenti non sono stati tempi indimenticabili per il calcio italiano. Gli scontri di San Siro dello scorso 26 dicembre, o i diversi – e spiacevoli – casi di razzismo hanno fatto riemergere i soliti problemi e le classiche polemiche. Strutture vecchie, sistema che non funziona, cultura sportiva inesistente. Insomma, servirebbe una soluzione definitiva, che possa far tornare a quel livello di eccellenza il calcio del nostro paese. A tal proposito, si è più volte fatto appello al cosiddetto “modello inglese” che, per intenderci, a inizio anni ‘90, mise la parola fine al fenomeno degli hooligans, tracciando la strada per l’ascesa inesorabile della Premier League che oggi ammiriamo.
Nonostante i modelli Thatcher e Taylor siano spesso riconosciuti come gli interventi all’origine di questa scalata, questi non offrono tutte le risposte necessarie a capire completamente il fenomeno. Perché la Premier è oggi il campionato più bello e seguito del mondo? Perché gli stadi sono sempre pieni? O ancora, come indicato – con una certa ammirazione – dal sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti in una recente intervista, perché in Inghilterra esiste un connubio così forte tra comunità e squadra, tanto che una partita di calcio mobilita interi quartieri o città? La risposta, sconosciuta a molti, può essere data spiegando il fenomeno Football in the Community.
Calcio, responsabilità e opportunità sociale
La passione per il football in Inghilterra è qualcosa di viscerale, a tratti inspiegabile. Comprendere, infatti, perché intere comunità di persone decidano di muoversi e “vivere” per la propria squadra di calcio è estremamente complesso. Si può partire sicuramente da un concetto: il senso di appartenenza. Le persone si sentono rappresentate dal proprio club, si identificano in questo e di conseguenza decidono di dedicare tempo ed energie per sostenerlo in ogni occasione. Con civiltà e passione sanguigna, in pieno stile british.
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