Partire dagli aspetti aerobici nel periodo preparatorio è importante per costruire quella base utile alle proposte successive. I lavori “a secco”, quelli con palla e l’intervento lattacido.
Anche quest’anno siamo giunti al termine della stagione calcistica, ma c’è già la necessità di proiettarsi sulla programmazione di un nuovo inizio, un punto zero che comincia sempre dal primo allenamento della stagione successiva. A luglio, infatti, si iniziano a porre le basi per il cosiddetto pre-season.
La priorità di uno staff è quella di sfruttare in modo ottimale le settimane a disposizione che precedono l’avvio del campionato, in modo tale da far raggiungere ai propri atleti uno stato di forma ideale per affrontare il periodo competitivo. Dal punto di vista degli obiettivi fisici, credo sia importante integrarli con quelli che propone il mister (tecnico-tattici), tenendo presente che le esercitazioni a connotazione atletica possono essere svolte con o senza palla.
La figura del preparatore atletico negli ultimi anni si è molto evoluta e oggi, grazie a strumenti come GPS e match analysis, può proporre allenamenti molto più mirati e creare con efficacia adattamenti rivolti direttamente al modello di prestazione. Riguardo questo ultimo aspetto, chi può sfruttare una propria raccolta dati durante le competizioni degli ultimi anni, può avere un “modello” che regolarmente deve essere aggiornato.
Da dove si parte?
Cominciando ad avvicinarsi al pre-season, è necessario definire fin da subito dei chiari obiettivi, cioè:
– valutazione del modello prestativo generale e per ruolo – in altre parole quello che richiede la competizione e che gli atleti devono essere in grado di svolgere durante la stessa. Parliamo di numero di metri ad alta intensità, capacità di ripetere gli sprint e via dicendo;
– scelta dei test opportuni per monitorare i giocatori – occorre capire periodicamente quanto siamo “lontani” dal modello di prestazione calcolato in precedenza;
– programmazione ed esecuzione del lavoro per avvicinarsi il più possibile o addirittura per migliorare lo stesso modello.
Bisogna poi considerare che difficilmente la rosa dei giocatori sarà la medesima della stagione appena conclusa (è utile conoscerli velocemente) e che, quasi sicuramente, vi sarà un’im- portante disomogeneità tra gli atleti (caratteristiche fisiche, abitudini alimentari…). In più, l’approccio al lavoro durante l’estate non sarà stato per tutti identico: alcuni avranno svolto lavori aerobici generali e di rinforzo muscolare, altri avranno dovuto recuperare da eventuali infortuni svolgendo delle esercitazioni specifiche, alcuni – siamo certi – avranno preferito il riposo completo.
Di fronte a tutte queste variabili (rosa in parte nuova e non conosciuta, caratteristiche diverse, attività svolte nella sosta) è importante una prima anamnesi generale per preparare per ogni calciatore un intervento che comprenderà una parte generale e una individuale specifica, per affrontare le prime sessioni stagionali. Questo per colmare almeno parzialmente le differenze appena menzionate.
Le fondamenta
Durante la prima settimana gli atleti vengono sottoposti ai test, in modo da verificare correttamente la situazione e determinare per ogni atleta il gap rispetto agli obiettivi condizionali. L’obiettivo iniziale principale è migliorare la “base” aerobica di ciascun giocatore.
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