Sono sempre meno le squadre che scelgono un centrocampo con due elementi centrali. Le motivazioni di questa tendenza e l’utilizzo in non possesso.
4-2-3-1, 4-3-1-2, 4-3-3, 3-5-2… il calcio italiano, 4 si sa, è forse il più difficile del mondo per la varietà di sistemi, princìpi e stili di gioco che si trovano e che costringono gli allenatori della massima serie a prestare grande attenzione all’avversario di turno, le cui caratteristiche tattiche sono spesso molto diverse da quelle affrontate nella partita precedente.
Eppure, all’interno di questo crogiolo di numeri, c’è un minimo comune denominatore che caratterizza le ultime stagioni, vale a dire la “quasi” scomparsa dei sistemi con due centrocampisti centrali, a parte forse il 4-2-3-1. Se analizziamo bene la situazione attuale presente nel panorama calcistico italiano, la fluidità di certi sistemi, però, porta alcune squadre, in fase di possesso o non possesso, a ritrovarsi con due centrocampisti centrali.
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