Una strategia, quella della home practice, utile per aumentare il numero di ore di attività calcistica con bambini e ragazzi. Le soluzioni che si possono adottare.
Il tempo a disposizione è troppo poco”. “I ragazzi di oggi sono sempre davanti a TV, videogames e smartphone”. “Non esiste più il calcio di strada”. Sono solo tre delle frasi più comuni che si sentono dire tra i tecnici e for- matori di oggi. E, purtroppo, tutte e tre sono affermazioni corrette:
– il tempo a disposizione per “insegnare” calcio è sempre poco, va da chi ha 3 ore settimanali ai più fortunati che arrivano a 5-6 ore;
– usciti da scuola i bambini e i ragazzi, finiti i compiti che vengono loro assegnati, si fissano davanti alla televisione, ai videogiochi o ai più moderni smartphones;
– gli oratori e i campetti son sempre meno affollati, le strade meno sicure rispetto a un tempo e, perciò, i bambini non sfruttano più il gioco libero all’aperto, perdendo lo spirito di iniziativa, la fantasia e la capacità di adattarsi all’ambiente circostante sempre in continuo mutamento.
Partendo da questi presupposti mi son posto, e vi pongo, questa domanda: perché non possiamo incentivarli noi come istruttori a praticare “qualcosa” anche al di fuori dal comune allenamento? Ecco, dunque, la volontà, nonché la necessità, di strutturare una proposta pratica per coinvolgere questi ra- gazzi, che permetta loro di migliorare le loro abilità, anche “a casa”. Ovviamente il tutto deve essere: divertente; motivante; facile da realizzare.
L’obiettivo è quello di creare dei “piccoli” esercizi che ogni bambino o ragazzo, autonomamente o in compagnia di amici/fratelli, possa svolgere e sperimentare nel suo tempo libero.
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