Alcune proposte pratiche che aiutano a capire come dei piccoli accorgimenti possano trasformare un’esercitazione e renderla funzionale per le differenti categorie.
Quando si lavora nella scuola calcio risulta fondamentale coinvolgere i nostri atleti per mantenere alta la loro attenzione durante le esercitazioni. A tal proposito, il gioco è il mezzo più importante per raggiungere questo obiettivo, sia quando si parla di bambini di 5 anni sia quando lavoriamo con ragazzi di 12. Molte volte l’allenatore può servirsi di piccoli stratagemmi per trasformare, ad esempio, un’attività proposta inizialmente per i Primi Calci in un esercizio utile da presentare nella categoria degli Esordienti (o viceversa).
La bravura dell’allenatore sta nel…
La figura dell’allenatore “moderno” deve essere una miscela di diverse qualità e conoscenze di tipo educativo, psicologico, tecnico-tattico, comunicativo e organizzativo. In una sua celebre frase Albert Einstein aveva detto che “Una delle cose più importanti della vita è non smettere mai di fare e farsi delle domande” e questo racchiude anche il senso della filosofia che deve accompagnare il mister durante la sua carriera. Nel corso degli anni saremo probabilmente impegnati nell’allenare categorie e annate differenti, ma questo deve essere un utile bagaglio che ci deve arricchire e che non ci deve abbandonare in fase di programmazione.
Le nostre conoscenze e la nostra esperienza sul campo devono essere un mezzo funzionale a ragionare e adattare le esercitazioni in base agli atleti che stiamo seguendo. A questo punto diventa facile capire come una proposta pratica per i Primi Calci possa trasformarsi, con qualche accorgimento, in uno strumento adatto ai Pulcini. Risulta essenziale darsi degli obiettivi e capire come trasmetterli attraverso una metodologia appropriata a chi abbiamo davanti.
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