L’esecuzione di questi gesti utili al giovane calciatore per modificare senso di marcia e difendere la palla da un avversario.
Nel primo articolo abbiamo visto l’importanza del trattamento della palla nella formazione del calciatore in età evolutiva, sia dal punto di vista della conoscenza e della padronanza della sfera, sia da quello dei prerequisiti coordinativi fondamentali. In questo secondo scritto porremo l’attenzione sulla guida della palla attraverso l’utilizzo di cambi di senso finalizzati a proteggerla dalla pressione di un avversario e a conquistare spazio durante il gioco.
Andremo ad analizzare le gestualità più efficaci e più utilizzate dai grandi campioni e ci concentreremo su 3 superfici anatomiche del piede:
l’interno;
l’esterno;
la pianta.
I livelli
Prima di entrare nello specifico, vediamo come costruire un percorso formativo basato su 3 livelli di formazione:
primo livello principiante – scoperta e avviamento;
secondo livello intermedio – perfezionamento e consolidamento;
terzo livello avanzato – mantenimento e specializzazione in funzione del ruolo e delle zone specifiche di campo.
Primo livello
L’obiettivo prioritario è quello di esercitare la sensibilità piede-palla per permettere ai giocatori di interiorizzare in maniera inconsapevole alcune gestualità, poi funzionali in partita per la protezione della sfera durante la conduzione attraverso i cambi di senso. Il tutto grazie a esercizi analitici e giochi ludici con rilevanza tecnica. Si propongono quindi soluzioni tecniche con lo scopo di incrementare la sensibilità di tocco e la conoscenza delle varie superfici anatomiche. Le esecuzioni hanno una componente, oltre che tecnica, pure coordinativa in quanto (avampiede), determinan- ti per un giocatore, e la ritmicità dei piedi (foot-wark).
Secondo livello
Dopo aver creato i pre-requisiti tecnico-coordinativi per la protezione della palla, ora l’obiettivo è quello di rendere consapevoli i nostri ragazzi delle gestualità più efficaci in partita per coprire la sfera com- pletamente con tutto il corpo. Questo in base alla direzione della pressione avversaria (laterale, frontale, da tergo, di fianco). Si porrà il focus nell’esercitare la guida con i gesti più funzionali al gioco reale. Si devono poi codificare, con parole chiave, tutte le soluzioni tecniche per facilitare in seguito le richieste del formatore e per favorire l’associazione successiva con altre opzioni di gioco. Si sviluppa, dunque, una didattica con esercizi analitici, giochi tecnici in regime di velocità, per finire poi con situazioni 1>1 e 1>2. In tal modo, i ragazzi avranno un feedback immediato vivendo on time i gesti allenati, riportati in situazioni reali: così saranno consapevoli della loro funzionalità in gara.
Terzo livello
Giunti a questo punto, i ragazzi avranno scoperto tutte le gestualità più efficaci per difendere la palla in guida attraverso i cambi di senso. Ora devono consolidarle e velocizzarle concatenandole con altre tecniche (ricezione radente e aerea, passaggi corti e lunghi, tiro in porta). Devono lavorare quasi sempre prima con avversari passivi (analitico), indi attivi (giochi di applicazione). Tutti questi interventi devono essere specializzati in funzione del ruolo (e delle zone in cui si trovano i calciatori).
Ad esempio, i centrocampisti centrali possono incentrare l’attenzione sui “tagli con l’esterno e l’interno”, l’uncino per il cambio di senso con gli angoli di direzione idonei alla situazione; gli attaccanti centrali e i difensori centrali sulla difesa palla dorsale; gli esterni bassi e alti in forma simile ai centrocampisti abbinando anche il dribbling.