L’importanza di abbinare al calcio discipline di diverso tipo che possono arricchire il bagaglio motorio dei bambini. Proposte operative per le fasce più alte dell’attività di base legate a pallacanestro e rugby.
Ho già avuto la possibilità alcuni mesi fa (numero 259, agosto 2014, “Calcio e multisport”) di analizzare e spiegare l’utilità del lavoro interdisciplinare sviluppato nella mia esperienza da coordinatore dell’attività di base di una società professionistica per cinque stagioni. Riassumendo i concetti, si tratta di una programmazione per le varie fasce di età dei più piccoli in cui si inseriscono proposte di discipline alternative, tutte finalizzate alla formazione motoria dei giovani calciatori. Infatti, essendo – speriamo – ormai chiaro a tutti che i bambini di oggi si muovono poco, bisogna trovare delle soluzioni diversificate per lavorare al meglio. Per questo motivo, la pratica multidisciplinare si sposa perfettamente con il calcio perché sollecita, in forma differente, la coordinazione generale e di conseguenza le capacità tecniche direttamente collegate. Anno dopo anno, quindi, studiando e aggiornandomi, ho utilizzato vari sport, ognuno dei quali è, diciamo, “specializzato” su determinate finalità motorie. Ecco che, di conseguenza, aggiungere ai classici allenamenti lezioni di aerobica, karate, pallavolo, pallacanestro e rugby può diventare fruttuoso per i giovani calciatori dell’attività di base.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di maggio in edicola o in abbonamento http://www.storesportivi.it/articoli/37/il_nuovo_calcio.html