Le caratteristiche di una buona costruzione dal basso e gli accorgimenti pratici per svilupparla al meglio.
Quello della costruzione dal basso è un tema recentissimo. Fino a dieci anni fa il rinvio da terra veniva regolarmente calciato il più lungo possibile, quasi sempre dal portiere, per la spizzata di qualche elemento dotato di centimetri a favore di inserimenti o di conquista delle seconde palle. La variante canonica era rappresentata dalla giocata lunga ma aperta, in fascia, sempre però per un duello aereo. Questo ovviamente nel caso in cui l’avversario si posizionava al limite dell’area minacciando un pressing offensivo, perché altrimenti, di fronte a spazi ampiamente giocabili in sicurezza, si poteva anche passare la palla a difensori o centrocampisti posti appena fuori dall’area di rigore, in modo da iniziare a costruire la manovra dalla propria metà campo. Il cambio del regolamento, con la possibilità da parte dei giocatori della squadra in possesso di palla di partire all’interno dell’area, ha senza dubbio invogliato a sfruttare meglio e più di frequente il primo quarto di campo. In precedenza, chi costruiva dal basso sfidando la pressione avversaria era visto come una sorta di temerario, sicuramente integralista e, salvo casi in cui il tasso tecnico fosse nettamente superiore a quello degli avversari e il portiere particolarmente abile con i piedi, masochista. Detto ciò, è chiaro che ora le cose sono cambiate. Molte squadre impostano dal basso e talvolta questa soluzione è diventata quasi una “moda”. In realtà, rappresenta il tentativo di trovare strumenti e strategie in grado di favorire la propria squadra sfruttando il nuovo regolamento.
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Foto: Italyphotopress.