Una nuova rubrica (Hai un problema? Ecco la soluzione) seguita da Marco Gaburro, in cui ogni mese il tecnico del Rimini cercherà di risolvere una difficoltà che il campo presenta. In questo mese si parla di… profondità.
Il momento più emozionante all’interno di una partita è rappresentato senza dubbio dalla realizzazione di una rete. Il gol quindi dovrebbe essere sempre al centro dei pensieri di noi allenatori, perché è per “lui” che i calciatori giocano ed è sempre per “lui” che il pubblico siede sugli spalti e rende il nostro gioco il più praticato e seguito al mondo. Eppure, questa ovvietà trova interpretazioni molto diverse nella fase di possesso: c’è chi per segnare sostiene che la propria squadra debba mantenere a lungo il controllo della palla, dominando il gioco e considerando il palleggio uno strumento indispensabile per avvicinarsi alla porta avversaria e chi invece ritiene l’efficacia di un’azione inversamente proporzionale alla durata della propria fase di possesso, ritenendo la verticalità l’elemento imprescindibile per mettere in crisi i meccanismi difensivi avversari, conquistare campo e di conseguenza provare a segnare.
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Foto: Italyphotopress.