Allenare l’esterno alto

Allenare l’esterno alto

Quali sono i movimenti in fase offensiva dei giocatori che agiscono in questa posizione? Che tipo di esercitazioni utilizzare? Come semplificare ai ragazzi i concetti? Tutto questo nell’approfondimento a cura di Giovanni Barbugian.

Gli esterni di attacco sono giocatori che possono fare la fortuna di ogni allenatore. Avere due elementi che sappiano “saltare l’uomo” e muoversi per attaccare la linea difensiva è una risorsa da sfruttare nel miglior modo possibile.
Valorizzare al massimo le caratteristiche dei propri giocatori che agiscono sulle corsie sia individualmente sia nel contesto del modello di gioco della propria squadra, garantisce un rendimento offensivo elevato e una qualità che può essere determinante per segnare o comunque per creare diverse occasioni da rete nell’arco di una partita. In una sede “formativa” quale quella del settore giovanile preparare elementi del genere tramite la giusta didattica e intuendo le peculiarità dei singoli è un obiettivo ancora più importante. È chiaro che i movimenti degli esterni nei vari sistemi di gioco in cui vengono utilizzati possono essere differenti a se- conda di alcune variabili:

le caratteristiche del giocatore di cui bisogna sempre tener conto, per esaltarne le capacità e per migliorare i punti deboli – parliamo dell’esterno cui piace giocare a piedi invertiti, di quello che predilige “puntare” la fascia, dell’elemento bravo ad attaccare lo spazio..

– il modello di gioco che vuole insegnare l’allenatore, fatto ovviamente di movimenti concatenati con gli altri 9 giocatori che obbligano l’esterno ad agire in sinergia con i compagni;

la strategia tattica che viene studiata e applicata nel corso della settimana per affrontare i prossimi avversari, cono- scendo le caratteristiche dei difensori e i movimenti in fase di non possesso dell’intera squadra. A seconda delle peculiarità degli avversari si ricorrerà maggiormente a certi tipi di azioni e a delle scelte che potranno mettere in difficoltà il sistema adottato dall’altra squadra. È chiaro che questo è un discorso tendenzialmente più da prime squadre, un contesto in cui comunque si deve lavorare per continuare a formare i laterali offensivi.

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